Buon Compleanno John Nevada

C’è una serie televisiva cinese che narra le tribolazioni sentimentali e non di un gruppo di giovani della Pechino contemporanea.

In una delle ultime puntate che ho visto, il belloccio di turno prende un treno diretto nello Yunnan per inseguire la donna della sua vita, una fanciulla di umili origini partita da un villaggio del sud-ovest per partecipare anche lei al Grande Sogno Cinese.

Il tipo si infligge ben 30 ore di viaggio, tra goffi tentativi di convincere la donzella del suo amore, smielate schitarrate al calar della notte e continui scambi di languide occhiate.

Giunto infine a Kunming, improvvisamente perde di vista la ragazza e si ritrova solo e sperduto nella “cittadina di frontiera”. Un attimo dopo si tasta il giubotto e trasale: qualcuno gli ha sfilato il portafogli.

Si guarda intorno e individua immediatamente il malvivente, il quale ha pensato bene di mettersi a correre per sviare ogni sospetto. Il belloccio parte subito all’inseguimento. È scattante e atletico, recupera metri su metri e dopo due curve gli è praticamente addosso.

Peccato che il malvivente si sia infilato in un vicolo cieco dove lo stanno aspettando i suoi compari con spranghe e bastoni. Ci si potrebbe aspettare di veder comparire dal nulla qualche supereroe cinese, tipo PandaMan, e invece il belloccio le prende di santa ragione.

Quando finalmente arriva la polizia, i balordi se la danno a gambe e lui viene portato in commissariato perchè senza documenti.

Ah Kunming, quanto ti sottovalutano i cinesi del nord, quelli che si vantano della propria pronuncia standard e della serietà sul lavoro. Pensano a te come ad un posto in cui tutt’al più si può portare la famiglia in vacanza, naturalmente prendendo le dovute precauzioni.

Dove di notte si possono ancora vedere le stelle e soffia una piacevole brezza tutto l’anno, ma niente di più.

Se solo sapessero quanto è difficile andarsene da qui. Molti di quelli che ho conosciuto in questi due anni l’hanno già fatto da tempo, non so bene con quanti rimpianti. Io ne avrei parecchi, ma tutto sommato ho sempre pensato a Kunming come ad una tappa piuttosto che una meta, come potrebbe essere diversamente?

Chissà come la pensa in proposito il vecchio John Nevada. Senza lui e quella svitata di sua moglie questa città non sarebbe la stessa. Avrei potuto chiederglielo l’ultima volta che l’ho visto, ma era troppo impegnato a ricevere da tutti gli auguri per il suo sessantacinquesimo compleanno.

Ho giusto avuto il tempo di fargli un cenno con la mano da lontano, prima che salisse sul palco con quel suo cappello bianco in testa e ci ricordasse perché, nonostante tutto, ci ostiniamo a restare dove siamo.

Don’t you know I love you, baby. Don’t you know I always will.

(John Nevada)

2 risposte a “Buon Compleanno John Nevada

  1. Probabilmente i pechinesi vedono Kunming con le stesse lenti attraverso le quali, ad esempio, una piemontese può vedere Napoli. A Napoli puoi andarci in vacanza, a mangiarti una pizza e comprare un pulcinella che mangia spaghetti con le mani come souvenir. Ma poi, per il resto, bisogna solo fare attenzione. Io però sono piemontese, adoro Napoli e da Kunming non ho voglia di partire.

    • Sì in fin dei conti le dinamiche sono sempre quelle, anche se il contesto è un po’ diverso.. anche per questo, considerando che sono un calabrese nato a Napoli, a Kunming mi sento un po’ come a casa mia!

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