Siamo solo io e le stelle adesso, il resto è sparito. La musica, il suono delle bottiglie che si scontrano, l’esplodere dei petardi. Tutto svanito, almeno per il momento. Fosse per me ci resterei ancora per molto qui sopra, sospeso ad una distanza indefinibile dal suolo, dove il tempo non è che un irrilevante dettaglio e i pensieri si perdono come foglie portate via dal vento in autunno.
Ma purtroppo non dipende da me. Sento che sto per ripiombare a terra, questa strana illusione finirà presto. Mentre la gravità inesorabilmente mi restituisce alla mia condizione di semplice mortale, riacquisto uno per uno i sensi che mi avevano abbandonato.
L’olfatto, la vista, il tatto, il gusto e soprattutto l’udito mi ricordano che sono al matrimonio di Eddy, che gli Smegma Riot stanno regalando al pubblico una delle loro migliori performance di sempre e che ho appena fatto body surfing su una folla di scalmanati.
Il momento più rock’n roll della mia vita.
Mi ricordano anche che la mia camicia bianca, quella che ho messo per la laurea, è sporca di fottutissimo vino e che mi sono storto la caviglia mentre pogavo come un dannato.
Che altro? Ah, che oggi pomeriggio, mentre Eddy e Mao Mao si scambiavano gli anelli, avevo gli occhi lucidi. E ancora, il devastante odore di liquore cinese nelle narici, la rosa appuntata al taschino da buon testimone, i meravigliosi qipao delle damigelle, le decine di tavole imbandite al centro di questa specie di comune agricola nella regione del Xishuangbanna, al confine con il Laos.
E poi c’è un’altra cosa, una frase pronunciata da Eddy al microfono durante uno dei suoi discorsi.
Parlava di lasciare Kunming tra qualche mese, di aver trovato un buon posto a Canton, almeno così mi è sembrato di capire. No, devo essermi sbagliato. Tutto questo alcol mi ha dato alla testa, fa salire a galla le paranoie. Del resto cosa sarebbe Kunming senza Eddy? Riuscite ad immarginarvela? Io no. Non glielo perdonerei, al diavolo la stupida convenzione sociale di essere felice se il tuo migliore amico è felice, qualunque cosa faccia e dovunque se ne vada.
Mi volto istintivamente verso il palco e cerco di fissare bene nella memoria l’immagine che ho davanti a me. I 6 ragazzi possono dire di averne viste delle belle. Esattamente a metà tra i 30 e i 40, non hanno perso il gusto di fare baldoria. Poco importa se domattina torneranno alla vita lontana dai riflettori, dai microfoni, dalle urla della gente.
Tanto ce ne saranno altre di serate come questa. E altre ancora.
Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. (dal film “Amici Miei”)
grande Peppino! grazie per questi meravigliosi post che ci faranno ricordare momenti epici…ma ricordati…e non lo dico io ma Paz se nn ricordo male..”non voltarsi mai nemmeno per prendere la rincorsa!”…lunga vita alla Steppa!lunga vita agli Smegma Riot ! lunga vita agli amici!~!!
Quella degli Smegma Riot è una storia che DEVE essere tramandata di generazione in generazione in modo che non se ne perda memoria. Da parte mia, mi limito a dare il mio modestissimo contributo! Bella la citazione, probabilmente la userò in futuro…